Secondo Lyotard, «il filosofare inizia proprio quando Dio tace, nel tempo della povertà, come diceva Hölderlin, nel tempo in cui l’unità della molteplicità che le cose formano è ormai perduta, quando il differente smette di conferire, il dissonante di consonare e la guerra di essere armonia, per dirla con Eraclito. Il paradosso della filosofia è di essere una parola che si leva quando il mondo e l’uomo sembrano non parlare più, è di essere una parola che de-sidera, una parola che il silenzio degli astri ha privato della parola degli dei» (ibidem)….
Chi posso aiutare e come …
Mi avvalgo di competenze che spaziano dalla psicologia, psicoterapia alla psicosomatica, discipline che per forza di cose si intersecano per contenuti e strumenti.
Ciò mi consente di lavorare con tutti: adolescenti e adulti, singolo e coppia dato che “il lavoro dello psicologo è trasversale ad ogni ambito delle attività umane, perché si colloca proprio all’incrocio tra la realtà materiale e il misterioso psichismo della mente e delle emozioni proprie dell’uomo, a partire dal singolo individuo fino a comprendere i fenomeni gruppali via via più complessi che l’uomo produce e in cui è immerso”.
In questa ottica la psicologia si occupa di quel campo particolare dell’umano che si colloca nell’area intermedia tra il corpo e l’anima.
La Psicologia si colloca là dove la mente si incontra con il corpo, e con qualcosa di diverso che potremmo chiamare autoconsapevolezza la quale implica la conoscenza di sé, del proprio carattere, delle proprie possibilità e limiti.
Fatte queste premesse va detto che il semplice “stare meglio” non è l’unico obiettivo di una terapia.
La sofferenza di ogni essere umano, che si manifesti attraverso difficoltà, ostacoli o fallimenti amorosi, relazionali, scolastici, lavorativi, disturbi alimentari, gravi depressioni, fobie, paure irrazionali, disadattamento sociale…e spesso anche attraverso malattie e malesseri fisici, è un segnale da non sottovalutare.
Il sintomo è un segnale: non ha senso eliminare i “sintomi” che ci disturbano senza prima capire che essi sono un segnale che il nostro “inconscio” sta inviando per indicare una direzione di possibile “guarigione”.
Il compito del terapeuta, quindi, è accompagnare chi a lui si rivolge attraverso un’esperienza relazionale, che non ha come scopo principale quello di eliminare i sintomi, ma di dar loro significato, per poter vivere una vita un po’ più “leggera” e soddisfacente.
“Non si piange sulla propria storia, si cambia rotta”. (Spinoza)
“Quanto manca alla vetta ? “.. Tu sali e non pensarci! ” (F. W. Nietzsche)
LA PSICOTERAPIA
La psicoterapia si occupa della cura di disturbi psicopatologici di diversa gravità, che vanno dal disagio personale alla sintomatologia grave, e che possono manifestarsi in sintomi nevrotici oppure psicotici, tali da nuocere al benessere di una persona fino ad ostacolarne lo sviluppo, causando fattiva disabilità.
Ma che cosa è la nevrosi? È un disturbo lieve come l’ansia che non ci consente tuttavia di perdere l’esame di realtà.
Ben peggio è la psicosi, ossia uno stato mentale in cui la realtà percepita è diversa da quella che è davvero, dando pertanto vita a comportamenti bizzarri e inusuali.
A tal fine si avvale di tecniche applicative della psicologia, dalle quali prende specificazione nei suoi diversi orientamenti teorici: psicoterapia cognitivo-comportamentale, psicoterapia psicoanalitica, psicoterapia umanistica, psicoterapia sistemica, psicoterapia psicocorporea e psicoterapia integrativa.
Professionalmente, in Italia la psicoterapia è una specializzazione sanitaria riservata a Medici e Psicologi iscritti ai rispettivi Ordini professionali, e si consegue mediante un percorso formativo presso scuole di specializzazione universitarie post-lauream, oppure in scuole di specializzazione private.
Queste ultime devono essere formalmente riconosciute e autorizzate da un’apposita Commissione del MIUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) ad erogare la relativa formazione specialistica.
Etimologicamente la parola Psicoterapia -“cura dell’anima”- riconduce alle terapie della psiche realizzate con strumenti psicologici, quali ilcolloquio e la relazione, nella finalità del cambiamento consapevole dei processi psicologici dai quali dipende il malessere o lo stile di vita inadeguato, e connotati spesso da sintomi come ansia, depressione, fobie, ecc.
“Non è il caso nè di avere paura nè di sperare, bisogna cercare nuove armi”. (Deleuze)
“Non bisogna tenere in massimo conto il vivere come tale , bensì il vivere bene”. (Platone)
La mia scuola: Psicoterapia ipnotica neo- Ericksoniana
L’ipnoterapia ericksoniana è una psicoterapia che deriva dal lavoro clinico di Milton H. Erickson e basa una parte importante della sua efficacia sull’ipnosi. La psicoterapia ericksoniana, viene definita anche come psicoterapia breve (si deve proprio a Erickson il primo uso di questa locuzione).
Si basa su alcuni assunti importanti:
- il paziente è un individuo unico e pertanto unico sarà l’approccio utilizzato per curare il paziente (tailoring);
- l’inconscio di ciascun individuo è ricco di risorse per risolvere i problemi del vivere quotidiano;
- qualche individuo ha bisogno di aiuto per correggere i propri problemi e guarire dai propri sintomi;
- qualche volta una persona deve prima imparare delle abilità o deve orientare la propria attenzione verso nuovi modi di vedere le cose o di pensare;
- i sintomi e i problemi comportamentali sono frutto di un’inadeguata relazione tra mente conscia e mente inconscia;l’attività psicoterapeutica dell’ericksoniano è principalmente orientata alla risoluzione dei sintomi o dei problemi comportamentali portati nel setting dal paziente.
Aggiungo inoltre che in questa ottica il lavoro del terapeuta consiste proprio nel potenziare risorse già vive e presenti per raggiungere traguardi ancora più importanti, piuttosto che nel curare in senso stretto.
Modelli della pragmatica della scuola di palo alto Watzlavich e altri
“Non si può non comunicare” Paul Watzlawick
Tale elaborazione teorica genera cinque assiomi:
- Non si può non comunicare; anche il silenzio, ad esempio, è comunicazione.
- Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto ed uno di relazione; il secondo definisce il primo: come succede con le differenze che può imprimere il tono di voce, ad esempio, la stessa parola può essere definita diversamente da modi di relazione diversi.
- La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti; ogni azione comunicativa influenza ed è influenzata dal comportamento verbale e non verbale dell’interlocutore.
- Gli esseri umani comunicano sia con il modulo verbale (numerico) che con quello non verbale (analogico); il linguaggio, in “digitale”, riguarda in genere l’aspetto di contenuto. Le modalità non verbali, invece, riguardano in genere l’aspetto di relazione.
- Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari; sono simmetrici tra persone che hanno ruoli analoghi. Complementari tra persone che non hanno lo stesso ruolo e/o lo stesso potere.
«Pensate da uomini saggi, ma parlate come la gente comune» Aristotele